Perchè noi esistiamo(anche lontani dalla Rete)

venerdì, 18 Giugno 2010 by

Mille amici su Facebook e un’altra cena in solitaria (sottotitolo: del perché mi sono tolta da facebook)

Un paio di giorni fa ho cancellato il mio account di facebook. Era da un po’ che meditavo la fuga. Il primo passo verso la disintossicazione è stata una violenta epurazione di persone aggiunte solamente per fare numero: ce l’ho, ce l’ho, mi manca, come le figurine Panini…
Ragionando su questo, potrei scrivere la trama di un thriller di quarta categoria: la scena clou è quella della poliziotta supergnocca e molto scaltra che entra furtiva nella casa del maniaco (naturalmente all’esterno infuria la tempesta, e chi l’avrebbe mai detto) e all’improvviso un lampo illumina la parete sulla quale è affissa una quantità ignobile di fotografie, corredate di nomi e cognomi. No, non sono le prossime vittime della sua furia omicida, sono gli AMICI DI FACEBOOK. 

Ho “ripreso i contatti” con persone con cui essere in contatto non mi interessava affatto.
Ho “ripreso i contatti” con persone che ho scoperto non piacermi più.
Ho ricevuto richieste di amicizia da persone che ricordo di aver visto ma con cui credo di non aver mai scambiato una parola.
Ho ricevuto richieste di amicizia da persone che sono sicura di non aver mai visto.La cosa curiosa è che accettare un’amicizia non ha riflessi nella vita reale,rifiutarla o cancellarla scatena le ire più improbabili.

Le persone hanno paura di comunicare i loro sentimenti dal vivo e si nascondono dietro un profilo per dire cose che non avrebbero il coraggio di dire in una conversazione face-to-face.Ebbene sì ho usufruito anche io del terribile servizio che oggi critico per un paio di anni ma l’impressione che si ha adesso,rispetto ai primi tempi,è che fuori dalla Rete non si esiste. Se non sei connesso,non ci sei. Il contatto con la realtà è ridotto ai gesti che non hanno rilevanza ai fini della tua esistenza sul network.Anche la fotografia,da strumento per catturare momenti ed emozioni, è diventato strumento per permettere a tutti di sapere a quale party strafighissimo abbiamo partecipato la sera prima.Non credo che la mia “dipartita” virtuale sortirà qualche effetto.Grazie a Dio,esisto.
 Se mi fossi trasferita in Australia, per dire,l’impatto mediatico sarebbe stato differente (tanto avrei potuto creare dei bellissimi album di fotografie, pronte ad essere commentate).

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6 Commenti a “Perchè noi esistiamo(anche lontani dalla Rete)”

  1. Silvia Scrive:

    Credo che tutte le cose di cui ci capita di poter usufruire nella vita vadano usate senza divenarne schiavi. I primi tempi che avevo il pc e usavo i social network pensavo di aver raggiunto il Nirvana, per poi rendermi conto che come nella vita mi bastavano poche persone ma buone, e che se nessuno commentava le mie parole o le mie foto potevo sentirmi ugualmente bene con me stessa. Uso Feisbuc da un anno, se accetto una richiesta di amicizia da qualcuno è perchè mi interessa quell'utente come persona, non come numero in più. E se qualcuno me ne vuole perchè non faccio numero nel suo profilo e perchè non può farsi i fatti miei, come nella vita, "francamente me ne infischio". Tra i miei contatti ho poche più persone di quelle che vedo solitamente, come se Internet fosse semplicemente un modo in più per trovarsi, e non l'escamotage per mortificare la realtà o falsarla. Non mando abbracci virtuali, se devo dire "Ti voglio bene" lo faccio a voce, scrivo ancora lettere, perchè Internet e i social network sono un mezzo in più per comunicare. Di certo non è la vita-in-versione-logout a dover riempire i vuoti del mondo virtuale.

  2. Gianluca Scerni Scrive:

    Ma come se fino all'altro giorno mi hai detto: "Organizzo questo evento, che fa non l'hai letto su facebook?" No, non l'ho letto perché ci sono migliaia di minkiate che mi arrivano quotidianamente tramite fb e che non ho più voglia nemmeno di selezionare e/o cancellare… le lascio marcire cosi come ci arrivano, non ho tempo.
    Ed a quanto al fatto di dire quello che si pensa… bhe… prima ci si nascondeva dietro un nick magari si aveva più coraggio, come fanno ancora qui su 66034 del resto, il problema sta sempre ad apparire come gli altri ci si aspettano… anche con te, che sei una mente aperta.

  3. Silvia Scrive:

    ….Quando sei un nome e un cognome come su Feisbuc, che senso ha essere se stessi solo on-line se prima o poi devi comunque uscire di casa? Credo sia parecchio frustrante fingersi altro da connessi o essere un fake per strada, a patto di non perdersi tra qualche migliaia di nick in un portale nazionale di quelli che non ti chiedono l'anagrafica….anche se poi, prima o dopo, per qualcuno, chiunque sia, devi venire fuori da qui per come sei.

  4. Anna1988 Scrive:

    66034 non è la stessa cosa di un social network però…….L'impatto è diverso, qui si scrive per diletto o comunque per tentare di comunicare qualcosa,a prescindere dai commenti o dalle reazioni. Io mi rendo conto,purtroppo, di non riuscire ad avere mezze misure.Come dice Silvia,si può benissimo infischiarsene e amen. Quello che però a me da fastidio,e me ne ha dato per mesi, è stato che non riesco a concepire come a Lanciano, che è una città così piccola dove ci si conosce più o meno tutti, conta davvero di più accettare l'amicizia sul Facebook che salutarsi se ci si incontra sotto i Portici. Se una persona è davvero interessata ad avere un certo tipo di relazione con te, ti telefona. Si ha così tanto tempo per stare a pubblicare test,foto,link e non si hanno 5 minuti per fare una chiamata?Ci sono rimasta troppo male nel sentire amiche dire (testuali parole) " non ho tempo per parlare con te perchè ho un mucchio di cose da fare" e poi vedere che passi mezza giornata online….allora dillo, non morirò per questo.
    ( PS. io sono la prima ad aver sbagliato e a non essere stata coerente,lo so e va bene così. Voglio migliorare e lasciarmi alle spalle situazioni che non mi interessano,questo è il senso di tutto il post.)
    🙂

  5. Silvia Scrive:

    ….Il che dimostra che anche Feisbuc ha la sua utilità. Dare una sfoltita, nella vita fuori da FB, nel gruppo di persone che classifichiamo come "amici".
    Parafrasando Cox, ("….Sono quasi sicuro che se da Internet togliessero tutta la pornografia resterebbe un solo sito chiamato Ridateci i porno"), il sesso muove buona parte di Internet e dei suoi utenti. Internet serve poco per l'amicizia e molto per piacere a chi ci piace o può piacere, e siccome le donne, quando si tratta di piacere sanno essere anche peggio degli uomini -e per di più lo negano-, penso sia normale che mettano in disparte un'amica per interessi ben più appetibili.
    Concludo dicendo che il termine "amico" è un parolone, io non so dispensarlo con facilità….E magari, contraddicendo Donne, un uomo è un'isola, ogni uomo è un'isola, e ci avviciniamo e lasciamo avvicinare meno facilmente di quanto crediamo. Quando capita, quando il tempo che passa non cambia un legame, magari si può parlare di amicizia.

  6. Anna1988 Scrive:

    Per quanto riguarda il termine "Amico" neanche io so dispensarlo con facilità. Ho un mucchio di conoscenti, di contatti, se fosse stata una cosa successa tra me e uno qualsiasi di questi soggetti non avrei dato peso, è quando a farlo è stata ,appunto, un'Amica che fa la differenza.
    Per il resto, tutti sono utili e nessuno è indispensabile. ( Principio Base delle Relazioni Sociali)