In qualsiasi momento della vostra vita.
mercoledì, 26 Agosto 2009 by Luca Di FrancescantonioCapita che possiate fermarvi al centro di una strada. In qualsiasi momento del giorno, in qualsiasi momento della vostra vita. Può accadere quindi che possiate ritrovarvi un bivio davanti o vogliate semplicemente fermarvi per aspettare. Nella mia vita capita di fermarmi in continuazione, per infiniti motivi, motivi che guardi o che ti passano sopra… Ora vorrei essere altrove e non qui, sinceramente. Forse sono anche curioso di muovermi e di andare un attimo nel futuro, perché vorrei davvero trovare una spiegazione a tutto questo che mi circonda. Eppure sono fermo. Certo, lavoro e tutto, la mia mente è in continua elaborazione, ci mancherebbe… Ma non è tutto nella vita. Lo sapete anche voi. Con il corpo mi muovo, con la testa, una parte, sto fermo su qualche pensiero. Non puoi ottenere tutto nella vita, mi ripeto. Certo che no. Mi chiedo che tipo di metro c’è nella vita per cui affronti determinate situazioni e non altre. Sorrido, forse vorrei fare a scambio problemi con qualcuno. Che gran egoista che sono. O forse no. Soffro dentro, un po’, per quelle cose che non posso avere evidentemente. In questo momento ascolto la notte fuori con le sue macchine e le sue voci mentre per me è il tempo di sentire il mio cuore, capire cosa c’è nell’amore. Intendete amore quello che vi pare, alla fine il motore di ogni cosa che facciamo risiede in quella sottile energia insita in noi capace di smuovere stelle e pianeti attorno. Forse sto scrivendo questo per ricordarmelo. O per svegliare qualcuno. Me lo ha ricordato tra le righe una cara amica, sposata e felice, mentre eravamo seduti ad un bar a Pescara, lontano km da qui, i suoi occhi felini e sorridenti e io con i miei anni luce su altro. Le ho chiesto un consiglio. “Cambia bussola, Lu.” mi ha detto. Come non dargli ragione. “Cambia bussola, Lu.”. Sebbene qui ora tutto scorre sotto i secondi, sotto gli sguardi dei ricordi. Cercate di tenere stretto ciò che vi è più caro, cercate di comprenderlo e custodirlo, l’amore è un tesoro raro e spesso lo si confonde o ci si allontana. Voi che potete non perdetelo, allora. Io sto qui, quindi. Invece sto qui. “Cambia bussola, Lu.”. Sono seduto a metà strada e non mi va molto di guardarmi indietro, da ieri. Penso di non sbagliarmi quando amo. Come potrei, arrogante come sono. Come potrei sbagliarmi. Eppure sbaglio. Eppure sto qui fermo, sotto la luna e le stelle e il silenzio, così pare. Pare che sbaglio. Pensando che non potrò mai avere quello che vorrei, a volte o chissà. Perciò stringete il vostro amante nel letto, stringete la sposa, stringete la bambina stanotte e non perdetela, per favore.
E’ una preghiera che vi lascio.
Abbiate cura di voi.
26 Agosto 2009 alle 11:12
…prova a capire cosa vuoi veramente, cercando di arrivare a qualcosa di “realizzabile”.
Credo che il punto di partenza sia la conoscenza di se e la capacità in primis di amare se stessi, una condizione propedeutica alla capacità di amare altri ed essere amati.
Spesso, se si riesce a delineare o delimitare i confini (e i limiti) della propria persona, tutto è più chiaro.
Secondo me guardi troppo lontano, dovresti fermarti un attimo nella tua corsa frenetica e inconsolabile e cercare di capire che anche quello che è a pochi centimetri dal tuo naso potrebbe essere l’infinito che cerchi.
E’ bello non avere limiti, ma spesso può generare un senso di vuoto angosciante, mentre dopotutto noi uomini abbiamo bisogno di confini, di essere “contenuti” dentro qualcosa di limitato ma comunque rassicurante.
26 Agosto 2009 alle 14:17
aspetta
ma non aspettare. e come a pochi centimetri dal naso. e come una scia che ti chiude lo stomaco. e come a perdere qualcosa che non hai mai avuto mai.
3 Settembre 2009 alle 20:47
Visionario. Cmq bravo!!!
ho “goduto” dell’arte di tuo fratello—>themarigold.com
vedi “tajga” ed “erotomania”
saluti
Marco
3 Settembre 2009 alle 21:05
@ Riccardo: per me è un onore avere una tua analisi. E’ indiscutibilmente corretta, da un punto di vista esterno: quello potrei essere io, l’uomo che corre e corre inconsolabilmente. Ma mancano dei piccoli pezzi al puzzle…
@ Briciola: aspetto il non aspettare
@ Marco: ti ringrazio! E conosco le grafiche di mio fratello… Per quanto riguarda i Marigold continuate così e qui su 66034 sapete già che c’è spazio per voi e i vostri blog e unplugged…
28 Settembre 2009 alle 17:04
Perchè nn provi a farti andare…nn pensare,segui il cuore,e anche se nn è …”puoi sempre dire di aver provato”.Fermati un momento e vivi ciò che senti senza pensare!!!AMARE anche se fà rima con pensare nn porta mai al giusto godimento di quello che ora tu cerchi…quindi lasciati andare e fatti amare.
1 Ottobre 2009 alle 19:45
@ Luca
Ciao! unplugget no, non vado pazzo per le chitarre acustiche!
love
M.
21 Ottobre 2009 alle 21:29
Quel che più mi ha coinvolta delle tue parole è la parte finale. Forse anche perchè non mi permetto, conoscendoti pochissimo, di dire la mia sul resto: sono cose così personali e sincere che posso solo “ascoltarle” e cercare di capire, perchè avere la possibilità di affacciarsi su altri universi è anche un modo, di riflesso, per capire se stessi.
Nelle mie storie, almeno fin quando davvero ho amato qualcuno, ho sempre cercato di non risparmiarmi, su nulla: parole, gesti, abbracci, tempo da dedicare, sguardi, anche quando non ero guardata…. Forse la distanza fisica tra persone tenute lontane per diversi giorni da svariati km. mi ha insegnato ad apprezzare il momento, a cogliere le occasioni, ad annullare senza tanti giochi di orgoglio e indugi le distanze interiori, quando si creavano. E creano.
Credo che negli affetti il “peso” di una persona vada valutato quando questa è presente, e che sia ingiusto capire l’importanza di qualcuno quando diventa assenza. Di tante lezioni che spero di non imparare mai abbastanza da perdere il gusto dell’improvvisazione, e lo stupore, spero di ricordare più a lungo possibile quelle poche parole due righe più sopra, e il finale del tuo pensiero. Che sia per me, che sia per le persone che fanno parte – facevano, faranno – della mia vita.
25 Ottobre 2009 alle 14:49
Ti ringrazio Silvia. Chiaramente seppur siano esperienze che velatamente sono personali, o esageratamente mie, quel poco che mi piace esporre lo faccio perché credo che in alcune frasi o sensazioni ci siano interpretazioni universali. Qualcuno può vederci o incontrarci qualcosa per sé. E ponderare. E ricordarsi di quanto si può essere fortunati a volte.
Tutto il successo di questo mondo non vale l’amore di una singola persona.