Il regno dell’Impossibile
martedì, 5 Gennaio 2010 by Anna1988Nel regno dell’Impossibile,non si sarebbe dato pace né contegno. Avrebbe potuto sentire e vivere come non aveva mai osato fare.
Questo pensiero lo ossessionava durante il suo viaggio,guardando fuori dal finestrino. Quel giorno sarebbe stato uno come tanti ma i pensieri,quei pensieri che aveva in mente erano come pochi. Una nuova ossessione e la ricerca spasmodica di un posto dove essere sè stessi senza timore.Un uomo era seduto dinanzi e lo fissava. Forse si accorse del turbamento di quel giovane e accennando ad un sorriso lo invitò a spiegare,ad esporre la sua idea.
“Oh se davvero esistesse un posto così, non vorrei mai andar via. Parlerei usando parole nuove che qui nessuno sa cogliere e forse…..Dio mi perdoni, forse piangerei anche alla luce del sole!”
Se lo immaginava così,quel posto Impossibile. Un posto dove amare e morire si equivalgono, dove la sofferenza e il piacere si annullano. Un posto dove si può dire tutto e il suo esatto contrario e la neve quando cade,ha un rumore straziante. Il rumore del silenzio stesso. Cosa c’è di più doloroso di un silenzio?Un silenzio può lacerarti l’anima senza lasciarti neanche il tempo di capire. Un silenzio può lasciarti sospeso nel vuoto mentre sei lì,di fronte a colei che credi essere la tua sola fonte di Vita,la tua suprema Illusione, pendendo dalle sue labbra, labbra violente che possono racchiudere parole sublimi o parole dannate. Labbra che non aspettano altro che essere violate per ridere di te ed accusarti colpevole di non si sa che bassezza.
“ Ma nel mio regno dell’Impossibile,un sì sarebbe un no ed un no sarebbe un sì. Ogni valore sarebbe stravolto e ogni convenzione decisamente abbandonata. Le lacrime,di nuovo,sarebbero dolci e il sorriso diventerebbe amaro. Oh sì,amarissimo, per chi non saprebbe farlo. Chissà dove arriverò e quanto ancora dovrò partire e viaggiare e sentirmi stanco e insofferente, ansioso e disilluso. Caro signore,questa è la mia idea,questo è il mio pensiero,questo è tutto ciò che conta, tutto ciò per cui vale la pena vivere ed è la causa del pallore del mio viso,del mio turbamento e della mia avidità. Viaggerò se necessario anche tutta la mia vita per trovare questo posto e non è detto che io lo trovi mai. C’è chi perde tempo ad amare una donna, chi a cercare se stesso. Io voglio sognare l’utopia e cercarla dentro e fuori da me. Ovunque io veda un barlume di questa speranza,assurda ed ingenua, è là che devo andare. E chissà quante strade dovrò ancora percorrere e quanti occhi ancora incrociare,ma io lo so,lo so……esiste”
Detto questo il giovane si alzò,sistemò il suo cappotto e senza dire una parola, solo con le mani che tremavano e in volto una strana espressione,fece un cenno di saluto al suo interlocutore e sceso dal treno, si allontanò.